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La vera storia della strega cattiva di Luca Tortolini

Per la settimana di #unalboa4maniconlautore dedicata a Luca Tortolini ci siamo appassionate a….

LA VERA STORIA DELLA STREGA CATTIVA
di Luca Tortolini
e illustrato da Maja CeliJa

La famiglia, la scuola, la società dovrebbero ruotare intorno ad un bambino ognuna con il proprio ruolo educativo…d’altronde non esiste il detto…per far crescere un bambino ci vuole un villaggio intero?!?
Ecco…ma quando questo villaggio non c’è cosa può accadere a quel bambino?!? Luca Tortolini prova ad indagare questo aspetto, porsi delle domande molto più che a darsi delle risposte…
Si narra la storia di una bambina a cui non è nemmeno stato dato un nome, che viene dimenticata dalla famiglia, lasciata sola, sporca e “il villaggio” che la incontra non riesce ad andare oltre a ciò che é diverso e che può far paura.
Le parole hanno un peso e le etichette ingabbiano. La bambina viene condannata ad aderire perfettamente all’etichetta di strega.
Le immagini di Maja CeliJa sono profonde e toccanti…di quella bambina che si rifugia nel bosco non vedremo mai il volto, gli occhi, la tristezza che si trasforma in rabbia e rancore…eppure anche da grande la Strega cattiva avrà con se quell’unica bambolina, come una coperta di linus, l’unica cosa che sopravvivrà al fuoco che la ucciderà.

Questo albo smuove le coscienze in maniera delicata e fine.
Il male é sempre da condannare si sa e i bambini devono distinguerlo dal bene in maniera netta e chiara…
ma quando il male genera il male allora é bene riflettere e chiedersi cosa é possibile fare, come é possibile migliorare.

Ci ha molto colpito la straordinaria capacità trasversale delle illustrazioni, capaci di raccontare una storia uguale e contraria.
C’era una volta la fragilità, che ben presto si era smarrita davanti alla paura.
La paura l’ha rapita, invidiosa di quella possibilità mai avuta.
Non se ne disferà mai…spera sempre che un giorno ci sia la rivincita.
La rivincita dei momenti senza amore, dei momenti senza cura, dei momenti senza gioco, della solitudine, ingombrante quanto i suoi capelli sul suo viso.


Non vedremo mai i suoi occhi. Non capiremo mai la sua sofferenza e nessuno lo farà.

La bambolina rossa rappresenta per noi la brama di poter essere anche per un solo attimo amata e fragile.
La Strega finirà vittima delle sue stesse intenzioni e non avrà tempo di capire.
Di lei al rogo, si salverà solo quella bambolina rossa, la fragilità che una bambina aveva smarrito e che la Strega aveva rubato proprio in quell’attimo in cui aveva deciso di mangiare bambini.
Cosa poter fare per colmare quell’immenso vuoto al quale la vita l’aveva condannata?
Crediamo sia stato semplice pensare di inghiottire ciò che non ha mai avuto, poter essere bambina.
Per quanto malvagio è un gesto pratico, quasi necessario per mettere proprio li, nella pancia vuota e affamata, le sue mancanze più grandi.
Quella bambolina sempre in tasca, le ricordava in ogni attimo quanto fosse possibile l’amore e per ogni suo desiderio di rivincita, purtroppo l’odio, il sentimento meno sconosciuto a quella vita ingiusta, ne colmava il profondo vuoto.
Non è un caso se sarà un bambino a ricondurre la bambolina rossa al legittimo proprietario, restituendole la serenità perduta.

Alice e Anna per la rubrica @unalboa4mani_

 

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@lefavoleditommy

Un pensiero su “La vera storia della strega cattiva di Luca Tortolini

  1. L’albo è commovente!
    Pensare che possiamo essere capaci di generare il male!
    Bellissima la vostra recensione❤️
    La bambolina❤️❤️❤️❤️

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