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Intervista a Erika De Pieri

Ad #unalboa4mani, la settimana in compagnia con un nuovo autore ospite della rubrica è sempre una carica di vitalità immensa.
Oggi ad #unalboa4maniconlautore c’è con noi un’illustratrice ed autrice energica, dal tocco inconfondibile, dove ogni sua tavola è stracolma di colori ammalianti!

Intervista ad Erika De Pieri – A cura di Greta @i_libri_di_rebby_e_vanny

Ciao Erika, siamo tutti curiosi di conoscerti un po’, ti va di presentarti?
Ciao Greta, sono Erika De Pieri e lavoro nel campo del fumetto e dell’illustrazione da circa 20 anni (mamma mia questa cosa mi fa sentire vecchia!!)
Ho iniziato come autrice di Graphic Novel per poi passare all’illustrazione, collaborando con numerosi editori italiani ed esteri.

Quali erano i tuoi sogni da bambina?
Hai sempre amato disegnare?
Il primo concorso di disegno l’ho vinto a 6 anni, era sulle api, un Bristol gigante colorato con delle matite acquerellabili… ricordo che ci misi una settimana a completarlo.
Da che ho memoria, ho sempre voluto disegnare: stoppavo le VHS e schizzavo i personaggi Disney sognando di far parte del loro studio di animazione.

Una volta un professore delle superiori fece un discorso alla classe sul nostro futuro, mi indicò e disse: “Lei è l’unica qui dentro che qualunque cosa farà nella vita non potrà mai smettere di disegnare… perché per lei è l’aria che le serve per respirare!”
Sul momento restai un po’così, stranita… ma ora ho capito e confermo!


Dopo i tuoi studi a Milano, nasci come fumettista.
La saponificatrice di Becco Giallo ti regala il tuo primo premio.
Che tipo di consapevolezza ti ha dato riceverlo?
La saponificatrice è stata una scommessa!
Becco Giallo era al suo secondo volume pubblicato come editore… il mio primo vero lavoro su scala nazionale.
Inizialmente doveva scriverlo una sceneggiatrice ma quando il testo arrivò, i ragazzi del Becco Giallo mi chiesero se me la sentivo di farlo io… avevo solo un mese per completarlo…
pensando alle tavole ad acquerello capii da subito che per seguire questo sogno avrei dovuto rinunciare a molte notti di sonno!!
Fu un libro che, al di là dei premi, mi permise soprattutto di girare l’Italia come ospite nei Festival… questa era la vera sensazione stranissima, per la prima volta non ero più solo una che disegnava per sé stessa, avevo capito che potevo dare davvero qualcosa agli altri con la mia passione.

Sei un’illustratrice molto amata, il tuo tratto è inconfondibile. Di certo avrai una tecnica che prediligi. Quale?
Grazie mille per il molto amata, non ho ancora questa consapevolezza, anzi!
A proposito della tecnica che prediligo, vorrei fare una premessa: a volte potrebbe sembrare che l’utilizzo del digitale sia poco autoriale e quindi per certi versi criticabile nell’albo illustrato.
Io adoro dipingere! Il guazzo misto al pastello sarebbe una delle mie tecniche preferite, ma anche l’acrilico, l’acquerello…. più di frequente la scelta però ricade sul digitale per una questione di tempistiche… ritrovandomi a lavorare 3,4 libri nello stesso periodo, mi servirebbe un tavolo per ogni libro e tanta tanta carta e tempi molto più lunghi. Per questo spesso lavoro in digitale.
Tra l’altro, da quando passo i pomeriggi a fare da autista per i figli, portarsi via l’ I-Pad per lavorare in auto è diventata la mia salvezza!


Dal fumetto sui grandi delitti italiani, alle storie per bambini. Come è avvenuto il passaggio?

Il passaggio dal fumetto noir a “La Bambina Cioccolato” (primo libricino pubblicato per Lavieri editore) il salto è stato breve, direi un caso fortuito della vita…
Dovevo ritirare dei libri per un mio amico fumettista allo stand Lavieri e l’occhio cade sulla loro produzione. Perciò mi dico “Io a casa ho un sacco di disegnini così, magari potrei chiedergli se sono interessati!”.
Dopo un mese stavo lavorando al primo libro.
E da lì è stata sempre una gran fortuna di belle coincidenze, a parere mio, che in questi anni mi hanno portato a lavorare ad ogni tipo di progetto editoriale occupando anche diversi ruoli (character, art director, autore…) e con tanti editori diversi che mi hanno dato proprio la fortuna di sperimentare sempre cose nuove.

Da come hai appena detto, lavorare in collaborazione con più case editrici ti ha arricchito dando un tocco di magia ai tuoi albi e libri illustrati.
Mi chiedevo, esiste però un elemento comune in tutti?
La Bambina Cioccolato è stato in assoluto il tuo primo titolo per bambini pubblicato, che ricordi hai della prima volta che lo hai visto libreria?
Penso che il filo conduttore che lega tutti i miei libri, spesso e volentieri diversi in stile o tematiche, sia l’ottimismo che trapela…
Che sia un libro in chiave romantica o ironica, i colori e le espressioni dei miei personaggi non sono mai tristi perché sono un’irrimediabile ottimista (come dice mia figlia)!
Il mio primo albo, come dicevi, è stato La Bambina Cioccolato e a dire il vero lo portavo io nelle librerie della zona perché Lavieri non era un editore ancora molto conosciuto dalle mie parti… lo portavo solo dove me lo chiedevano e con un certo imbarazzo, sono molto timida nel mostrare i miei lavori perché in realtà non sono mai davvero soddisfatta.
Questo libro però mi ha emozionato soprattutto perché parlava della mia nipotina che tra l’altro quest’anno fa la maturità e mi rimprovera che ancora oggi qualche amico la chiama “la bambina cioccolato”.

Hai nelle tue opere, un rimando, un’influenza a qualche altro artista che magari ti è rimasto nel cuore e nella mente?
Nel cuore ho i libri di bambina… uno è ” Buonanotte Ludovico ” con le illustrazioni di Cyndy Szekeres.
Lo adoravo!! C’era una scena dove Ludovico e il suo amico Riccetto mangiano i biscotti distesi sul tappeto del salotto… e io dovevo sempre leggerla distesa mangiando biscotti perché mi sentivo lì con loro.
Poi ho molti altri albi che adoro. Mia mamma era una da “favola della buonanotte”, lavorava tutto il giorno e quella era la sua coccola…
Oggi ci sono libri meravigliosi per testo come “Cosa c’è nella tua valigia” di Terre Di Mezzo, o altri per le illustrazioni come tutte quelle di Beatrice Alemagna o Victoria Semikyna.
Trovo che ci siano un sacco di illustratori davvero bravissimi

Come nasce l’idea che svilupperai poi nelle tavole dei tuoi albi illustrati?
Com’è la tua “stanza da lavoro”?
Le idee io direi che sono un po’ vulcano e un po’ diesel…
Dipende dalla storia, alcune volte mano a mano che la leggo ho già tutto ben chiaro in testa…
Altre volte le idee sono troppe e si confondono… mi metto alla scrivania e vado a tentativi, schizzo, abbozzo, matita, china… e via qualcosa poi salta sempre fuori!
Un po’ come dal mio studio, (che per fortuna è totalmente diverso da come tengo il resto della mia casa) qualcosa salta sempre fuori in mezzo alla gran confusione.
Ho sempre ammirato su IG quegli illustratori che mostrano meravigliosi spazi organizzati con pastelli messi in scala cromatica e pennelli in gradazione di misura… io mi barcameno tra una tazza di tè, un pupazzetto lasciato da mio figlio e un gatto che si sdraia sui fogli… ma mi piace così, non posso essere diversa da ciò che sono! Però avvisatemi se passate a trovarmi che magari una riordinata la dò!

Parlaci del tuo libro del cuore pubblicato.
Il mio libro del cuore è sicuramente L’imprevisto di Lavieri Editore.
In quel periodo avevo portato lo studio a casa dei miei nonni (casa che poi ora ho comprato).
Loro sono sempre stati il mio grande punto d riferimento: mi hanno cresciuto e hanno sempre creduto in me.
In quel periodo nonna veniva a vedere come procedeva e mi portava il tè, si sedeva lì e stava a guardarmi ore.
Quando è uscito il secondo volume della serie di Orso e Pinguino, lì avevo persi ormai entrambi… sulle nuove edizioni dell’Imprevisto, i libri sono dedicati a loro!

Hai progetti per i prossimi mesi?
Per i prossimi mesi sono pienissima di cose belle: a settembre ci sarà una novità con la mia amica del cuore Laura Carusino e a seguire 2 o 3 uscite per Lucca (dico 2 o 3 perché dipende se ce la faccio) e poi anche a Natale una novità non mancherà!!

Grazie Erika per il tempo dedicato, grazie per l’emozione che è venuta fuori dalle tue risposte e che un po’ ha commosso me e tutta la community di @unalboa4mani_.
Ti auguriamo un milione di nuove belle storie.

Altre curiosità su Erika De Pieri

Uno dei suoi illustratori preferiti è Beatrice Alemagna e abbiamo scelto uno degli albi più commoventi dell’autrice da recensire a 4 mani in occasione di questa settimana.

Qui trovate una selezione dei libri di Erika De Pieri

 

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La nostra fantastica Erika De Pieri inaugura nel 2009 una lunga collaborazione con la Casa Editrice Lavieri @lavieri_edizioni
Noi di @unalboa4mani_ vogliamo onorare questa splendida collaborazione perché ricca di titoli.
Li amiamo tantissimo e ve li presentiamo tutti insieme in questa raccolta ❤️

💠𝗟𝗔 𝗕𝗔𝗠𝗕𝗜𝗡𝗔 𝗖𝗜𝗢𝗖𝗖𝗢𝗟𝗔𝗧𝗢
Erika De Pieri 2009

💠𝗚𝗘𝗗𝗘𝗢𝗡𝗘 𝗧𝗜𝗚𝗥𝗘 𝗜𝗡 𝗣𝗘𝗡𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘
Erika De Pieri 2010

💠𝗜𝗟 𝗣𝗥𝗜𝗡𝗖𝗜𝗣𝗘 𝗔𝗭𝗭𝗨𝗥𝗥𝗢 (𝗠𝗔 𝗣𝗥𝗢𝗣𝗥𝗜𝗢 𝗔𝗭𝗭𝗨𝗥𝗥𝗢)
Gianna Marrone & Erika De Pieri 2011

💠𝗜𝗟 𝗖𝗔𝗦𝗧𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗖𝗢𝗠𝗣𝗔𝗥𝗦𝗢 𝗜𝗡 𝗠𝗔𝗥E 𝗟’𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗜𝗽𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗼 𝗡𝗶𝗲𝘃𝗼
Erika De Pieri 2011

💠𝗣𝗜𝗘𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗔𝗩𝗢𝗥𝗚𝗡𝗔𝗡 𝗱𝗶 𝗕𝗥𝗔𝗭𝗭À 𝗘𝘀𝗽𝗹𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗰𝗲
Erika De Pieri 2013

💠𝗘𝗚𝗟𝗘𝗙𝗜𝗡𝗢 𝗖𝗛𝗔 𝗖𝗛𝗔 𝗖𝗛𝗔
Laura Carusino & Eika De Pieri 2019

💠𝗟’𝗜𝗠𝗣𝗥𝗘𝗩𝗜𝗦𝗧𝗢
Erika De Pieri 2019

💠𝗟’𝗜𝗠𝗣𝗥𝗘𝗩𝗜𝗦𝗧𝗢 𝟮 𝗜𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼
Erika De Pieri 2020

💠𝗨𝗡 𝗡𝗔𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗜𝗠𝗣𝗥𝗘𝗩𝗜𝗦𝗧𝗢
Erika De Pieri 2021

💠𝗨𝗡 𝗦𝗔𝗟𝗨𝗧𝗢 𝗜𝗠𝗣𝗥𝗘𝗩𝗜𝗦𝗧𝗢
Erika De Pieri 2022

💠𝗜𝗟 𝗚𝗜𝗚𝗔𝗡𝗧𝗘 𝗘 𝗜𝗟 𝗖𝗔𝗩𝗔𝗟𝗜𝗘𝗥𝗘
𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗶𝗺 𝗲 𝗠𝗿ä𝗿
Michele Marchitto & Erika De Pieri 2022

💠𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗔𝗣𝗢𝗥𝗘 𝗛𝗔 𝗟’𝗔𝗥𝗖𝗢𝗕𝗔𝗟𝗘𝗡𝗢?
Mario Bellina & Erika De Pieri 2022

💠𝗜 𝗖𝗜𝗡𝗤𝗨𝗘 𝗕𝗨𝗢𝗡𝗜 𝗠𝗢𝗧𝗜𝗩𝗜 𝗗𝗜 𝗛𝗔𝗥𝗢𝗟𝗗 𝗣𝗘𝗥 𝗢𝗗𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗜𝗟 𝗡𝗔𝗧𝗔𝗟𝗘
Erika De Pieri & Mary Sherry 2022

💠𝗟𝗔 𝗩𝗢𝗟𝗣𝗘 𝗖𝗛𝗘 𝗔𝗠𝗔𝗩𝗔 𝗜 𝗟𝗜𝗕𝗥𝗜
Nicola Pesc

e & Erika De Pieri 2023

 

Ecco un reel che li racchiude

 

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Ecco una carrellata di libri e albi di Erika De Pieri recensiti per @unalboa4mani_

 

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@lefavoleditommy

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