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Alla scoperta della casa editrice Terre di Mezzo – intervista per Un Albo a 4 mani

Curiosare dietro le pagine di un albo illustrato ha sempre un non-so-che di affascinante.
Con la rubrica #unalboa4maniconlautore ci siamo avvicinati a scrittori ed illustratori comprendendo meglio cosa si cela dietro la scelta del testo e delle tavole dei loro albi.
Ma come passa un libro dalle mani di chi lo ha scritto alle nostre?
Chi lo custodisce in attesa che venga pubblicato?
In punta di piedi, ma con la mente piena di domande, abbiamo bussato alla porta di una delle case editrici da noi più amate: Terre di Mezzo.
Ad accoglierci il calore di Sabina Eleonori, Social Media Manager, che con entusiasmo e pazienza ha risposto alle nostre curiosità.
Da questo primo emozionante confronto, nasce una nuova rubrica: #unalboa4maniconleditore che mira ad entrare nell’anima di chi i libri li sceglie con cura per proporli ai lettori.

Intervista a TERRE DI MEZZO EDITORE

A Cura di Anna @il_guazzabuglio_ e Vale @il_passaggio_segreto.

Buongiorno Sabina, grazie per aver scelto di essere qui con noi. Amiamo la vostra casa editrice e la sua accurata scelta editoriale. Il nome “Terre di Mezzo” ne sintetizza di certo l’ideologia. Cosa si cela appunto, dietro questa scelta?
Il nome è una scelta che abbiamo fatto nel 1994, quando siamo nati, come giornale di strada, venduto da migranti e persone in difficoltà, scritto con impeccabile professionalità da giovani giornalisti. Uno spazio aperto dove il sociale, il bello e il brutto di questo mondo, trovavano casa. Dove la fragilità poteva, e può, trasformarsi in una risorsa. E quel nome, ancora oggi, dice di noi. Per tanti colleghi giovani che man mano sono arrivati, la primissima formazione passa proprio attraverso il significato di questo nome. I confini ci piace abitarli, con gentilezza e determinazione. Appassionati di futuro, disponibili sempre a misurarci con la complessità del tempo presente. A farci domande. E lasciar spazio all’ascolto.

Nel tempo ci avete fatto compagnia con una miriade di pubblicazioni, ma qual è il titolo del vostro primo albo illustrato?
All’inizio, i nostri libri erano pubblicazioni che uscivano periodicamente insieme al giornale. Memorabili le edizioni del Pappamondo: oggi c’è tutto online, ma al tempo  questa guida ha fatto da pioniere, quanto a mappatura dei ristoranti “etnici” nelle nostre città. Il titolo che però ha rappresentato un punto di inizio per noi come Editore è “La grande fabbrica delle parole” (marzo 2009), albo di A. de Lestrade illustrato da Valeria Docampo . Immagino che un po’ tutti lo conosciate, è un titolo a tutt’oggi  molto amato da grandi e bambini! Siamo poi diventati l’editore italiano di Valeria Docampo, felici di aver portato alle lettrici e ai lettori le opere di questa illustratrice. Siamo cresciuti insieme a lei, si può dire.

Terre di mezzo non è solo libri, è un team che collabora per essere sempre una fonte inesauribile di idee ed iniziative. Come è composta la redazione? Quali sono i progetti a cui tenete di più?
Naturalmente c’è lei: la Redazione libri, con il comparto grafico creativo e gli editor che seguono le varie collane. Ma sotto “l’ombrello” di Terre abitano diversi settori: ci sono i colleghi del gruppo Eventi, che si occupano della nostra fiera Fa’ la cosa giusta! dedicata al consumo critico e stili di vita sostenibili (quest’anno è stata dal 24 al 26 marzo!). C’è il piccolo ma portentoso drappello dello staff comunicazione che fa capo a Leparolecheservono, agenzia nata qui e di cui faccio parte. C’è la neonata Intreccimedia podcast company. E tutti insieme abbiamo ideato e portiamo avanti progetti di cui siamo orgogliosi, ideati qui, come La Grande Fabbrica delle Parole, laboratorio di scrittura creativa per bambini, e La Notte dei senza dimora, che invita le associazioni, le istituzioni e i cittadini insieme in piazza, ogni anno, nella Giornata ONU contro la povertà (17 ottobre).

Le librerie sono la vostra vetrina. Che tipo di rapporto avete con loro e con i lettori?
Oggi le nostre pubblicazioni sono ampiamente distribuite a livello nazionale tramite Messaggerie Libri (MeLi). Alcune librerie hanno con noi, da tempo, un rapporto commerciale diretto. Nell’uno e nell’altro caso, cerchiamo sempre di collaborare con lo stesso spirito, quello di impegnarci per crescere insieme. E ci piace pensare che abbiamo come scopo comune quello di promuovere la lettura, prima ancora del libro. In questo, le libraie e i librai sono un anello prezioso e unico della filiera. Una sorta di “ponte” tra i lettori e gli editori. Grazie alla loro competenza, esperienza e generosità, i libri “prendono vita” e talvolta imboccano delle strade anche inaspettate, sorprendentemente belle; ci sono tanti esempi che ho in mente, ne cito solo due ma l’elenco sarebbe davvero lungo: La libreria di Ottimomassimo sbarcata a Lampedusa; la raccolta di silent book da mandare in Ucraina promossa da Sullaluna. Vorrei anche aggiungere un attore importante, in risposta alla vostra domanda, e si tratta di qualcuno che conoscete molto bene: siete voi!
Gli “influencer” oggi, ieri i “blogger”, personalmente mi piace pensare che siate lettori appassionati, capaci di fare comunità, attivare il “passaparola”, mettere a disposizione idee sull’utilizzo di questo o quell’altro libro (in classe, in comunità, nel proprio ambito lavorativo, ecc…). Fatta salva la dimensione della gratuità, anche questo significa, a pieno titolo, fare promozione della lettura.

Pensando a un passato recente, quello della pandemia, che ricordo lavorativo avete del tempo trascorso in lockdown?
Indovinate un po’..? L’abbiamo narrato in un libro, quel tempo. O meglio, l’hanno fatto Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, postando sui loro social una sorta di “Giornalino della quarantena”, con una illustrazione e un verso poetico ogni giorno…Quell’esperienza è oggi racchiusa in un piccolo albo prezioso, Inventario dei giorni sospesi. Idee felici per tempi difficili.  Una sorta di piccolo prontuario che è servito in quella fase ma che torna utile sempre, come invito a trovare un’ispirazione nuova e un pensiero positivo nei piccoli gesti di ogni giorno.
Un’altra cosa che abbiamo fatto è cercare di intrattenere i bambini come si poteva, cioè con proposte creative “in digitale”: è nata così in quei mesi un’area di risorse in free download che è tutt’ora una miniera. Va detto che gli autori sono stati splendidi anche in questo, concedendo i diritti per video-letture integrali dei loro albi o registrando per noi video-tutorial legati alla collana delle Ecofficine (manuali creativi). O ancora, chiamando in causa direttamente i piccoli lettori: Colas Gutman e Marc Boutavant per esempio hanno lanciato “le storie di Cane Puzzone scritte dai bambini”, ne abbiamo ricevute tante e sono state pubblicate sul nostro sito. Ancora oggi, ogni tanto, qualche scuola ci contatta per farci sapere che quell’iniziativa ha dato ispirazione per percorsi di scrittura creativa  con i bambini. E quindi riceviamo ancora storie! (se vi va, mandateci anche le vostre).

Nel futuro di Terre di mezzo quali sogni ci sono?
Per tornare un po’ in quelle terre di mezzo da cui siamo partiti in questa intervista… “sognare i sogni degli altri” è quello che ci contraddistingue e ci piace. E allora ne diciamo uno per tutti: il sogno di andare presto in Senegal a visitare la scuola che abbiamo contribuito a realizzare, insieme ai lettori e agli autori, come regalo per il 25mo compleanno di Terre! Era il sogno di Khalifa, il nostro collega magazziniere, e farlo diventare realtà tutti insieme è stato davvero il dono più bello.

Non ci resta che salutare Sabina e ringraziarla per il tempo lento dedicato a noi che dei i libri facciamo la nostra più grande passione.
Grazie Terre di Mezzo per l’opportunità che abbiamo avuto di entrare in casa vostra, continueremo a perderci nelle pagine dei vostri libri scelti con cura per i lettori, continueremo a seguire le splendide iniziative che state portando avanti con amore, continueremo a diffondere parole ed emozioni nelle nostre giornate tenendo tra le mani i vostri libri e continueremo a condividerli con chi di più caro abbiamo al mondo.
Siamo custodi di albi splendidi che diventano tesori nelle nostre librerie!
Aspettiamo di leggere tutte le vostre fantastiche novità in arrivo!

 

 

Vale

Sono Vale, ho 39 anni di Napoli e sono mamma di due bimbe splendide: Ary 5 anni e Reby 8! Con loro e grazie a loro ho rispolverato la mia passione per la lettura avvicinandomi al mondo degli albi illustrati che mi ha stregata. Ne comprerei e regalerei a milioni. Li trovo essenziali anche come modo per parlare ai piccoli di argomenti particolarmente delicati! Mi perdo in frasi poetiche ed immagino che sfiorano il cuore. Abbiamo anche un’altra passione le passeggiate tra prati e ruscelli e appena possiamo scappiamo a ricaricarci tra i boschi!

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